Adrianolocci

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Peru 2000

Proiezioni
 

Perù 2000, diario di viaggio

 

Una delle prime immagini che ci viene in mente quando sentiamo parlare del Perù è probabilmente il sito di Machu Picchu o il lago Titicaca… se non un lama. È certamente tutto questo, ma anche molto di più.
Noi siamo stati colpiti particolarmente dai Peruviani stessi, indios o meticci che fossero: la loro cordialità e simpatia sono state tali che il viaggio ha assunto un’impronta diversa proprio per questo. Abbiamo conosciuto un popolo che nonostante le difficili condizioni di vita e i pesanti contrasti sociali, sa comunque regalare un sorriso a chiunque ne abbia bisogno.
Vorremmo quindi dare un consiglio a tutti quelli che intendano intraprendere un viaggio in Perù (ma anche in qualsiasi altro Paese dell’America Latina): ammirate pure le bellezze archeologiche precolombiane e le architetture coloniali, ma non tralasciate assolutamente di stringere legami con la gente del posto; la loro umiltà e simpatia vi lasceranno un  ricordo indelebile.
Con questa proiezione non abbiamo la pretesa di aver colto tutti gli aspetti di un paese così vario nel paesaggio e nelle etnie, né abbiamo voluto fare un documentario sul Perù: si tratta di un diario di viaggio durato due settimane; le immagini vengono proposte in sincronia con musiche originali.

Adriano Locci e Massimiliano Treppo






LA COSTA: DA LIMA A NAZCA (137 dia—18’22”)

Ci troviamo a Lima, in Plaza de Armas di fronte al Palazzo del Governo ed assistiamo ad una manifestazione contro il presidente uscente Alberto Fuijmori, organizzata da contadini e disoccupati. Verso mezzogiorno nel cortile dello stesso Palazzo si svolge la cerimonia del cambio della guardia.
Passeggiamo attorno alla Plaza e vistiamo la chiesa di San Francisco e la Merced nel Jiron de la Uniòn. Ci spostiamo poi verso il quartiere di Miraflores e andiamo al Parque de l’Amor, luogo di ritrovo delle coppiette a ridosso dell’oceano Pacifico.
Imbocchiamo la Carretera Panamericana, attraverso il deserto passiamo per Chincha, località famosa per la musica afro-peruviana e diamo un’occhiata ai numerosi mercatini all’interno della città.
Proseguiamo quindi fino a Nazca, dove noleggiamo un piccolo aereo per ammirare le misteriose Linee. Si tratta di enormi disegni tracciati nel deserto e visibili solo dall’alto. Cosa siano in realtà, nessuno lo sa veramente: c’è chi dice sia un calendario astronomico usato per l’agricoltura, chi un luogo di atterraggio per extraterrestri…
Un’altra escursione interessante la facciamo al cimitero di Chauchilla, dove si possono vedere ossa, teschi, mummie e frammenti di ceramiche risalenti al periodo nazca.
Ritornando in città, passiamo per i mercatini notturni e il giorno seguente entriamo in un laboratorio dove assistiamo all’estrazione dell’oro.
Concludiamo la nostra visita a Nazca con alcune viste della piazza e con i sorrisi dei bambini.

Musiche:  Aplausos para el Perù (Eva Ayllon) - En baranquilla me quedo (Joe Arroyo) - Wiracocha (Nick Serena) - Tres islas flotantes (Nick Serena) - Son de los diablos (Los Vasquez) - Azuquita pa’l café (Gran Combo)


AREQUIPA. LA CIUDAD BLANCA (99 dia—12’00”)

Arequipa è la seconda città del Perù e viene chiamata la città bianca per il colore della pietra vulcanica usata nella costruzione degli edifici, ma anche per la presenza di molta gente di stirpe iberica.
Cominciamo la visita della città con la chiesa della Compañia, in stile barocco-meticcio-arequipeno. Dal chiostro passiamo all’interno per ammirare la stupenda sacrestia affrescata in ogni parte. San Francisco, che si trova nella via omonima, fu costruita nel XVI secolo ed era una chiesa conventuale. Passiamo poi al Monastero di Santa Catalina, una delle strutture religiose più affascinanti del Perù. Fondato nel 1580 come convento di clausura, ospitava circa 450 religiose provenienti dall’aristocrazia peruviana, più un seguito di 2000 inservienti. Al giorno d’oggi rimangono 20 suore ed il Monastero è aperto a tutti. Ci colpiscono i colori forti come il rosso (sangue di Cristo) e il blu (la salvezza eterna). La grandezza del Monastero è tale che richiede una mezza giornata per visitarlo accuratamente.
Ci troviamo poi nella Plaza de Armas: questo è un luogo dove la gente si incontra e trascorre parte della giornata. È il giorno di San Valentino, alcune ragazzine tentano di venderci palloncini a forma di cuore.
Il Perù è in periodo di campagna elettorale, assistiamo a una manifestazione abbastanza movimentata contro il presidente uscente Alberto Fujimori; la stessa si protrarrà, in maniera più pacifica, fino a sera.
Concludiamo questa proiezione con una serie di vedute notturne della Plaza de Armas di questa bellissima città.

Musiche: Arequipa (Eva Ayllon) - Ruperta (Eva Ayllon) - Ritmo, color y sabor (Eva Ayllon) - Quisiera ser caramelo (Eva Ayllon)


LA REGIONE DI PUNO (116 dia—14’40”)

Il viaggio da Arequipa verso la Regione di Puno (Lago Titicaca) viene effettuato in treno attraverso le Ande dove osserviamo panorami unici. Arriviamo nella città di Puno e percorriamo viuzze e piazze.
Approfittiamo poi per visitare il sito di Raqchi: qui ci sono i resti del Tempio di Viracocha, protetto dal più grande tetto inca che si conosca. È poi la volta di Sillustani: qui le antiche tribù dei Colla seppellivano i loro morti in torri chiamate Chulpas delle quali la più alta raggiunge i 12 metri di altezza.
Ci spostiamo più in basso verso il Lago Titicaca, lo specchio d’acqua navigabile più alto del mondo (3.812 m. slm). Facciamo una sosta alle isole degli Uros: si tratta di isolotti galleggianti costruiti con canne (totora) che crescono sul lago. Convinti dalla grazia e simpatia degli abitanti acquistiamo qualche stoffa e ceramiche per proseguire poi verso l’isola di Taquile. Questa è un’isola vera e propria; appena sbarcati affrontiamo una scalinata di  500 gradini che ci conduce fino al paese a 4.100 m slm. È un posto incantevole i cui ritmi di vita vengono scanditi dal levarsi e dal tramontare del sole. Il tempo sembra essersi fermato, non ci sono auto né moto né biciclette e la corrente elettrica non arriva dappertutto…

Musiche: Flor de primavera (Pachakuti) - Verbenita (Savia Andina) - Danzando con los Incas (Apu) - Jamàs (Apu)


REGIONE DEL CUZCO (209 dia—23’37”)

Questa è la parte più lunga e varia del multivision che presentiamo. Incominciamo con la visita alla fortezza di Ollantaytambo costruita tra la metà e la fine del ‘400. È divisa in due parti: in basso ci sono le abitazioni dei civili, in alto la fortezza. Fu qui che si trincerò Manco Inca dopo essere sfuggito a Hernando Pizarro a seguito della sconfitta a Saqsaywaman. Proseguiamo al nostra strada visitando il sito di Tambomachay costituito principalmente da una vasca cerimoniale in pietra nota come el baño del Inca. Pukapukara presenta la particolarità delle sue rocce che in certe condizioni di luce assumono una colorazione rossa. Q’enqo è costituito da una grande roccia calcarea, dove sono stati tracciati dei canali a zigzag che si ritiene servissero per il sacrificio del sangue. Sotto la grande roccia si trova un altare scolpito all’interno del masso stesso.
Saqsaywaman è forse il sito più suggestivo. Quando gli Incas progettarono Cuzco, vollero dare alla città la forma di puma del quale Saqsaywaman era la testa. Costruita con funzioni di fortezza, di essa non rimane che il 20% della struttura originale. Interessante il profilo a zigzag delle mura, che costituivano un sistema difensivo di grande efficacia. I blocchi più pesanti di queste mura arrivano a pesare oltre 300 tonnellate.
Scendiamo ora verso Cuzco, antica capitale degli Incas, passando per stradine e luoghi di ristoro improvvisati. Arriviamo in Plaza de Armas con alcune vedute della cattedrale, della chiesa della Compañia e della Coricancha.
Dai mercatini notturni di Cuzco passiamo a quelli di Chincheros, dove la domenica si tiene un mercato con la partecipazione di indios nei loro coloratissimi costumi. Ci ristoriamo con una breve pausa mangiando pannocchie bollite e ci addentriamo in un altro mercato, quello di Pisaq, dove ci perdiamo in mille situazioni: bancarelle di frutta e verdura, manufatti in stoffa e ceramiche, oggetti di valore, pesce, carne e luoghi di refezione. Nonostante l’affollamento e la gran quantità di venditori, l’atmosfera non è caotica e riusciamo a visitare tutto tranquillamente.
La meta finale del nostro viaggio è Machu Picchu. Giungiamo in un’atmosfera a dir poco irreale: una fitta nebbiolina sul fare del mattino rende il sito ancor più misterioso. È tutto un salire e scendere, scalini, terrazzamenti, sentieri lastricati. Fra le costruzioni ci colpiscono in particolare l’ Intihuatana, calendario solare a forma di prisma, e il tempio delle tre finestre. Concludiamo la visita al sito con alcune panoramiche dall’alto. È uscito il sole, ma noi preferiamo andare via perché i turisti cominciano ad arrivare numerosi…

Musiche: Baillando en el viento azul (Nick Serena) - Amauta (Nick Serena) - La partida (The Inkas) - Tempestad (Koyllur) - Purimuy (Koyllur) - Cuando floresca el Chuño (Koyllur) - El condor pasa (Apu)


 
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